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Esercizio terapeutico a domicilio: focus sulle sue caratteristiche

L’esercizio terapeutico è uno strumento che i riabilitatori utilizzano nella loro pratica clinica, di fondamentale importanza per la ripresa delle attività quotidiane e sportive dopo un evento acuto o un intervento chirurgico.

L’esercizio terapeutico è chiaramente costruito in base alle necessità del soggetto e si propone di raggiungere e/o promuovere uno stato di benessere della persona.

Ogni professionista, quindi, dopo un’attenta valutazione e trattamento, propone l’esercizio durante la sessione riabilitativa e ne prescrive altri a domicilio in relazione al bisogno e allo stato del paziente.

Gli elementi costitutivi sono variabili in funzione degli obiettivi. Possiamo delineare alcuni aspetti che lo caratterizzano quali il reclutamento motorio previsto con le sue variabili di carico e/o assenza di carico, velocità, ampiezza, segmenti funzionali coinvolti, le strategie cognitive ad esso associate, il sistema di coordinamento e non da meno il coinvolgimento del soggetto alla partecipazione attiva.

L’esecuzione dell’esercizio a domicilio è estremamente importante per il raggiungimento degli obiettivi in quanto permette il miglioramento della performance e la progressione nel progetto riabilitativo.

In relazione a quest’ultimo aspetto, ci soffermiamo a sottolineare alcuni dettagli da considerare nella determinazione degli esercizi da somministrare al soggetto a domicilio, la cui importanza è pari alla prescrizione di un farmaco.

  • Pochi
  • Facili
  • Spesso
  • Contesto ecologico del soggetto
  • Ripresa attività fisica che il soggetto predilige
  • Riposo un giorno alla settimana


Pochi
Un fascicolo pieno di esercizi può essere esauriente, ma potrebbe scoraggiare il soggetto per l’eccesso di attività. L’utilizzo dei social poi riempie di ulteriori informazioni, spesso in contrasto, e non agevola l’accuratezza e la specificità dell’esercizio per il problema del paziente. Il numero si basa sicuramente in relazione ai bisogni del soggetto, ma considerare la sua reale capacità di eseguirli porta spesso a ridurli e all’inserimento successivo di esercizi qualora il soggetto sia in una situazione di confort rispetto all’esecuzione. La messa in pratica dell’esercizio a domicilio viene eseguita durante la seduta riabilitativa anche in diversi momenti fino a quando il soggetto lo ha compreso e lo esegue in autonomia. Può essere d’aiuto memorizzarlo attraverso una sequenza di foto o video fatti con il telefono del paziente. Se il soggetto non ha compreso e/o ripetuto più volte l’esercizio con il terapeuta, la possibilità di eseguirlo correttamente a domicilio diminuisce. A tale scopo è sicuramente utile ripeterlo a domicilio quando il soggetto torna alla successiva seduta terapeutica.

Facili
La facilità è chiaramente soggettiva in relazione al bisogno ed è declinata al tipo di soggetto. Potremmo indicare come facile la composizione di un esercizio che contenga informazioni e regole da seguire semplici e chiare, non eccessive, anche in funzione della realtà e capacità motoria del soggetto. Facile non equivale a banale poichè il soggetto deve essere in grado di sapere come farlo e la sua durata in relazione alle ripetizioni e deve avere il feedback di fine esecuzione nei termini stabiliti con il fisioterapista.

Spesso
Più l’esercizio può essere eseguito durante il giorno più è efficace. La possibilità di ripeterlo più volte durante il giorno migliora la performance e permette il raggiungimento degli obiettivi. In questo contesto la problematica del paziente può fare la differenza. Ad esempio, un soggetto operato di recente di protesi avrà una ripetizione di esercizi diversi rispetto un soggetto con disfunzione di spalla.
Anche i tanti esercizi e l’eccessiva frequenza però sono di troppo.. da qui l’importanza di consigliare un “dosaggio” degli esercizi (cioè il numero massimo di ripetizioni che si possono eseguire) e di sottolineare le precauzioni da prendere in caso di comparsa di dolore o di segni vagali di fatica, ovvero la sospensione dell’esercizio fino al prossimo controllo.

Contesto ecologico del soggetto
Considerare l’ambiente dove il soggetto vive durante il giorno è estremamente importante. Questo aspetto deve essere valutato attentamente in quanto se un paziente è fuori casa tutto il giorno, la proposta di esercizi che prevede l’uso del lettino sarà sicuramente effettuata solo quando il soggetto è a domicilio con scarsa o nulla possibilità di ripetizione dell’esercizio durante il giorno. La possibilità, anche in relazione allo stato del paziente, di scegliere accuratamente l’esercizio idoneo in base al contesto ecologico, ne facilita l’esecuzione.

Ripresa attività fisica che il soggetto predilige
Normalmente la problematica di un soggetto coinvolge più di un distretto rispetto la globalità del soggetto. Se da un lato è necessario per un periodo riattivare, recuperare quel singolo distretto è importante appena se ne avvisino le capacità, inserire il singolo esercizio in un contesto di attività fisica che piace al soggetto. Fare una attività che piace è senza dubbio più stimolante e gratificante.

Riposo un giorno alla settimana
Come ogni elemento vivente rispetta il ciclo naturale di lavoro e riposo, così anche l’esercizio terapeutico ha sia i tempi di preparazione, esecuzione e recupero all’interno della sessione dell’esercizio sia un riposo di un giorno all’interno della settimana.
Di fondamentale importanza è la calendarizzazione dei controlli che permette di monitorare lo svolgimento del programma concordato e di risolvere le problematiche che possono emergere a domicilio.

Questo spunto di riflessione sull’esercizio terapeutico a domicilio vuol essere un invito a tutti i professionisti a considerare di volta in volta la singolarità di ogni individuo e a proporre l’esercizio più idoneo.

 

Dott.ssa Nadia Pizzolato
Fisioterapista Jesolo
(VE)